Divorzio e bonus prima casa: il coniuge non assegnatario ne ha diritto?

Per poter accedere al famoso bonus prima casa, è necessario rispettare i seguenti requisiti:

  1. essere residente all’interno del Comune in cui si acquista la casa o stabilirvi la residenza nei successivi 18 mesi;
  2. non possedere abitazioni in tutto il territorio nazionale, per i quai si è precedentemente usufruito delle stesse agevolazioni fiscali, o venderle entro un anno;
  3. non essere proprietario di abitazioni nello stesso Comune in cui è situata la casa per la quale si sta facendo richiesta di bonus;
  4. non essere titolare di diritto d’uso, usufrutto o abitazione di altro immobile nello stesso Comune in cui si richiede l’agevolazione sull’acquisto della prima casa.

Come spesso accade ed è accaduto, tali requisiti sono stati applicati con maggiore flessibilità al cospetto dei cosiddetti “casi particolari”, tra cui rientra la richiesta di bonus per l’acquisto della prima casa dopo il divorzio.

Divorzio e bonus prima casa: la richiesta è lecita

Il bonus per l’acquisto della prima casa nasce con l’intento di agevolare le coppie nell’acquisto del loro primo “nido d’amore”, in comunione dei beni. Ma, cosa succede se e quando l’idillio dovesse avere fine?

Stando al CTP di Reggio Emilia, il coniuge non assegnatario della casa dopo il divorzio può richiedere nuovamente l’accesso al bonus, anche se  ha già usufruito di questi per l’acquisto della casa coniugale. Questo perché il divorzio e l’assegnazione della casa coniugale a uno solo dei due ex partner:

«non consentono di destinare l’immobile ad abitazione di uno dei comproprietari, per cui la titolarità della quota è simile a quella di un immobile inidoneo a soddisfare le esigenze abitative».

In poche parole, per l’ex marito viene applicata la regola già utilizzata in precedenza per i casi in cui, per motivi sopravvenuti ed imprevedibili, la prima casa acquistata diventi inidonea ad essere abitata dal soggetto in questione. Si pensi, per esempio, ad un appartamento situato al terzo piano di un palazzo senza ascensore, abitato da un soggetto che, dopo un incidente, è obbligato ad utilizzare la sedia a rotelle.

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